top of page

NARCISO

​

Narciso, un selfista compulsivo, era dedito a scattarsi continuamente foto.  Dopo poco scoprì il mondo dei social, intasando la Home dei suoi amici di selfie, foto allo specchio e al cibo e hashtag inutili, come #oggimangioquesto oppure #sonopropriobrutto:).

Successivamente, diventò un "Influencer", raggiungendo il traguardo di due milioni di "Follower". Tra questi, troviamo Eco, che metteva like e cuoricini alle sue foto e ai suoi Post commentando sempre con il solito hashtag: "#quantoseibono".

Narciso, però, non dava retta a nessuno dei commenti sotto le sue foto; lui voleva solo tanti like, in modo da guadagnare molti soldi.

Così iniziò a fare challenge idiote, come la "Mannequin Challenge" o la "The floor is lava"; una consiste nello stare in una posa precisa in modo da creare una scena e un'altra consiste nel dire in un momento qualsiasi "the floor is lava" (il pavimento è fatto di lava, ovviamente immaginaria) e i partecipanti non devono toccare con il proprio corpo il pavimento.

Così, vide che con le challenges faceva più successo che con le solite foto e i soliti post. Era talmente ossessionato al mondo dei social, che una sera uscì di casa e non tornò mai più. Quella sera, insieme a dei suoi amici, fece la Car Surfing Challenge; in questa sfida la persona in questione deve mettersi sul tettuccio di un'auto mentre è in movimento e fare finta di "surfare". Così, Narciso, salì sulla macchina e filmò il tutto. La macchina iniziò a muoversi, andando sempre più veloce; lui iniziò a fare delle mosse. Si sporse troppo, perse l'equilibrio e cadde di testa morendo sul colpo.

Eco, la sua Fan numero 1, quando sentì la notizia si chiuse in un mondo tutto suo ascoltando solo la sua voce ed il suo pensiero; impazzì sempre di più, arrivando a togliersi la vita. Ancora oggi i famigliari entrando in camera sua, sentono la sua lieve voce che dice che lassù con Narciso si sta benissimo.

​

​

Alessia, Aurora e Pierpaolo

PRIAMO E TISBE

​

Priamo e Tisbe,  due ragazzi americani, abitano in due case vicine e grazie a questo si conoscono e si innamorano.

Visto che era tanto che erano fidanzati volevano sposarsi. Peccato che i genitori non glielo permettessero e, per giunta, non lì facevano uscire. Comunque i due sono  sempre più uniti.

Non parlano con nessuno ma comunicano solo con i telefoni. La finestra che li unisce è l'unico modo che hanno per vedersi.

Un giorno si mandano un messaggio per vedersi e decidono di andare in discoteca. Gli spasimanti scelgono quel posto perché lì  c'è stato il loro primo bacio!

Quando tutti dormono, Tisbe apre la porta con cautela ed esce furtivamente. Arrivata davanti alla  discoteca, vede arrivare un ragazzo palestrato, barcollante.  Presa dal panico corre verso il bar più vicino e,  nella fretta, fa cadere il portafoglio.

Priamo arriva davanti alla discoteca ma Tisbe sembra scomparsa.  Nota qualcosa di famigliare. Era proprio il portafoglio di Tisbe! Quando lo vede, pensa subito che la ragazza sia stata rapita e piange ininterrottamente per ore.  Priamo per la tristezza beve talmente tanto che sviene.

Tisbe, una volta fuggita, ritorna nel luogo stabilito e cerca il suo fidanzato. Lo vede per terra con in mano il portafoglio che aveva comprato qualche giorno prima . Lei disperata cerca di portarlo fuori e svegliarlo con un po' di acqua.

Priamo apre gli occhi e subito la bacia appassionatamente.

Tornati a casa, i genitori permettono loro di vedersi e di sposarsi.

Rimasero insieme per tutta la vita.

​

​

Giada e Giorgia

​

ARACNE

​

Aracne, figlia dello stilista Indmone, era una ragazza che viveva nella città  di Colofone, nella Lidia, famosa per la sua porpora. Era molto conosciuta per la sua abilità di animatrice in quanto i suoi corti erano considerati un dono del cielo tanto erano pieni di grazia e delicatezza e le persone li visualizzavano da ogni parte della nazione.

Aracne era molto orgogliosa della sua bravura, tanto che un giorno ebbe l'imprudenza di postare una sua animazione affermando che neanche l'abile Atena, anche lei famosa per la sua abilità di animatrice, sarebbe stata in grado di competere con lei, tanto che ebbe l'audacia di sfidare la stessa dea in una gara.

Atena ,non appena vide il post,fu sopraffatta dall'ira e scrisse  ad Aracne sotto le spoglie di una sua amica suggerendole di ritirare la sfida e accontentarsi di essere la migliore artista tra i mortali .Nel messaggio di risposta Aracne disse che se la dea non accettava la sfida era perchè non avava il coraggio di competere con lei. Allora Atena scrisse ad Aracne e dichiarò  aperta la sfida.

Atena ed Aracne iniziarono ad animare e via via che lo facevano apparivano le scene che le stesse avevano deciso di rappresentare: nel corto di Atena erano rappresentate le grandi imprese compiute dalla dea con l'aiuto dei suoi poteri divini; Aracne invece, animava il tramonto con uno stile molto realistico.

Quando i filmati furono completi e pubblicati sui profili delle due, la stessa Atena dovette ammettere che il lavoro della sua rivale  non aveva eguali: gli uccelli che erano rappresentati sembravano balzare fuori dallo schermo per volare via .Atena, non tollerando l'evidente sconfitta, andò da Aracne e afferrò la tavoletta grafica della rivale riducendola in mille pezzi e tenendo i frammenti dell'arnese in mano iniziò a colpirla fino a farla sanguinare.

Aracne, sconvolta dalla reazione della dea , scappò via e tentò di suicidarsi cercando di impiccarsi ad un palo della luce. Ma Atena, pensando che quello fosse un castigo troppo blando, decise, sapendo che la ragazza era aracnofobica, di condannarla a vivere per il resto della sua vita in un'animazione sotto forma di ragno.

​

​

Andrea ed Ilaria

C'E'  POSTA PER TE: LA STORIA DI EDIPO

​

Questa è la storia di Edipo, un giovane ragazzo che, orfano fin da bambino, è alla ricerca dei suoi genitori.

Analizziamo  passo dopo passo la sua esperienza.

Noi siamo riusciti ad individuare e ad invitare con noi la presunta mamma e lo zio del ragazzo.

La mamma Giocasta racconta ai nostri microfoni: "Il nostro dottore di fiducia ci disse che alla nostra prossima gravidanza nostro figlio probabilmente sarebbe potuto  nascere con una malattia genetica rara. Ci consigliò dunque  di abortire oppure di abbandonarlo in un orfanotrofio. Decidemmo così di affidarlo alla struttura senza riconoscerlo"; in questo modo i due genitori pensavano di averla fatta franca.

Fu accudito da una suora, la quale si prese cura di lui come fosse suo figlio, chiamandolo Edipo.

Passarono gli anni ed Edipo cresceva forte, nonostante la sua difficoltà a respirare, circondato da tanto amore.

Un giorno però un bambino appena adottato fece un accenno alle sue origini, dicendogli che la suora non sarebbe mai stata sua madre e che non avrebbe trovato mai i suoi veri genitori. A quelle parole Edipo decise di recarsi dal prete della parrocchia in stretto contatto con l'orfanotrofio.

Edipo voleva da lui informazioni sulla sua vita. Il sant'uomo gli rispose che tornare dai suoi genitori non sarebbe stata una buona idea, siccome erano stati proprio loro a non volerlo. Edipo sconvolto da quel responso decise di non tornare più a Ravenna, convinto che quella fosse la sua vera patria.

Il ragazzo allora, abbandona la struttura e inizia a vagabondare  per la città.  Il suo vagare  lo portò nei pressi di Cervia,  dove incontrò  un gruppo di bulli che lo prendevano in giro per la sua malattia.

Proseguendo il suo viaggio attraverso Cervia incontra Giocasta che, a causa della misteriosa morte del marito, abitava in una piccola casa insieme al fratello Creonte.

Giocasta aveva trovato un altro compagno, un essere violento che la maltrattava sotto gli occhi indiscreti del fratello. Chiedendo ospitalità nel loro immobile, il compagno della donna chiese al giovane, ignaro che quella fosse la sua vera famiglia, tutte le credenziali per assicurarsi che quest'ultimo non fosse una minaccia per loro. Il giovane rispose solo di chiamarsi Edipo, e di essere stato abbandonato dai genitori quando era solo un bimbo.

Grande fu la gioia della donna al riconoscerlo, siccome la somiglianza con suo padre era notevole. Giocasta accettò suo figlio in casa, con addosso il rimpianto di essersi separata da lui, ma la donna non era pienamente felice, qualcosa le impediva di sorridere alla vita. Fu proprio il parroco di prima a confessare al giovane che questo motivo era nient'altro che il nuovo compagno di sua madre.

 L'unico modo per far cessare questa tristezza era abbandonare l'uomo e fuggire lontani.

Oggi, madre, zio e nipote sono ospitati presso un'associazione specializzata in violenza domestica.

Col passare dei giorni, Edipo scoprì da parte del prete,soprannominato anche "l'oracolo divino"dai suoi fedeli, che suo padre si era tolto la vita anni fa.

Giocasta cercò anch'essa di farla finita impiccandosi con una corda nella sua stanza da letto,ma il tentativo fallì. Fu in quel periodo che conobbe il suo nuovo compagno, vedendo in lui, nonostante tutto, un pilastro di riferimento. Lasciandosi alle spalle tanto dolore, il giovane è rimasto tuttora unito alla famiglia, dimenticandosi inoltre di qualsiasi tipo di errore e di "maledizione" che si sono verificati durante la sua infanzia.

​

Samuel, Christian ed Alessandro

DEMETRA E PERSEFONE

​

Un giorno Persefone, mentre comprava dei fiori dal fioraio insieme alle sue amiche uscì dal negozio correndo e una macchina la investì, ma non morì perché l'autista era Ade, guardiano del cimitero e signore delle pulizie, che la rapì perché era innamorato di lei da sei mesi.

Il rapimento aveva avuto un gran successo perchè Zeus aveva dato il permesso a suo fratello, per investire Persefone e portarsela con sè.

Demetra si era accorta che Persefone era scomparsa. Aveva preso un sacco di aerei per andarla a cercare nel mondo, anche nei paesi più remoti della Terra. Ma per quanto cercasse, non riusciva né a trovarla, né ad avere notizie del suo rapimento.  

La mattina del decimo giorno arrivò Ecate per aiutarla, perchè aveva sentito Persefone urlare mentre veniva portata via da Ade, ma non aveva fatto in tempo a vedere chi era l'autista del taxi e suggerì ad Emetra di chiedere a Elios, il signore delle lampadine a led. Elios disse a Demetra che a portar via la figlia era stato Ade.

Demetra era angosciata e triste, tradita dai "signori del cielo" perché le avevano portato via sua figlia. Demetra abbandonò la fede e per vendicarsi, decise che i fiorai non avrebbero più dato fiori agli uomini, così i fidanzati non si sarebbero più regalati dei fiori a vicenda e di conseguenza non si sarebbero riprodotti, portandoli all'estinzione. In questo modo non avrebbe più potuto ricevere le preghiere degli uomini di cui erano tanto orgogliosi.

Demetra continuò a viaggiare per cercare di nascondere la disperazione che né i "signori del cielo", né gli uomini sentivano. La loro razza stava già morendo per la carestia.

Viaggiò fino a Eleusi, in Attica, e entrò nello Stato del Re Celeo e di sua moglie Metanira. Demetra cominciò a lavorare da babysitter per il figlio del Re, Demofonte.

Col tempo Demetra si affezionò a Demofonte e lo fece crescere magnificamente, dandogli, all'insaputa dei genitori, la Birra della Germania, droga naturale.

Attraverso Demofonte, Demetra riusciva a saziare il suo istinto materno, soffocando il dolore della figlia perduta. Decise di dare a Demofonte il super vino cinese che allunga la vita. Mentre lo stava preparando fu scoperta da Metanira, la madre del ragazzo. A quel punto Demetra, fece vedere tutta la sua forza e illuminò tutta quanta la casa.

Delusa dagli uomini a cui non piaceva l'adolescenza di Demofonte, scappò e andò sul monte Callicoro dove gli Eleuisini avevano costruito una chiesa.

A Demetra tornò il dolore per la mancanza della presenza di sua figlia, dato che non c'era più Demofonte al suo posto.

Zeus cedette alle suppliche degli uomini e dei "signori del cielo" e chiamò Ermes, il postino di fiducia, e lo mandò a prendere Persefone nel cimitero da Ade. Ade lasciò andare Persefone dalla madre, ma appena Persefone aprì la porta del taxi, le venne data una pillola che non l'avrebbe fatta tornare nel cimitero.

Demetra dalla commozione per il ritorno della figlia, fece tornare i fiori sulla Terra e tutte le persone del mondo ricominciarono a riprodursi.

Non appena Demetra scoprì che Ade l'aveva ingannata, fece tornare Persefone nel cimitero. Il desiderio di Zeus si avverò.

Demetra decise che nei sei mesi che Persefone alloggiò nella suite del cimitero il mondo si sarebbe soffermato sulla stessa stagione: l'inverno e l'autunno.

Negli altri sei mesi, invece, tutto rifiorì e tornò il caldo, con l'estate e la primavera. 

 

​

Marta ed Alessia

DEDALO E ICARO

 

Dedalo, figlio di Eupalamo, è un uomo molto intelligente, allievo del dio Ermes o della dea Atena. Gode di una fama straordinaria in tutto il mondo conosciuto, grazie alle sue abilità di architetto, scultore e inventore; famoso per la costruzione del ponte di Brooklyn e del casinò di Montecarlo.

Abita ad Atene, dove ha avviato un laboratorio. Molti apprendisti lavorano con lui, e tra questi c’è anche suo nipote Acale, figlio della sorella.

Acale ha dimostrato un’incredibile abilità già a soli 12 anni ed era così geniale che un giorno, mentre era sulla spiaggia di Miami con i suoi compagni, notò un paio di scarpe e lo trasformò in una borsa.

Sono sue le invenzioni del Mc Donald’s, della Apple e altre tanto che Dedalo, preoccupato che il nipote stesse oscurando la sua fama, decise di ucciderlo.

Una mattina si recò con Acale sul tetto dell’Empire State Building e lo spinse giù.

Dedalo tentò di far credere che Acade fosse caduto accidentalmente ma non fu così. Seguì un lungo processo e alla fine, considerata la sua fama, fu condannato al carcere per soli 11 anni.

Si recò così a Creta, si presentò al re Minosse, offrendogli i sui sevizi al posto del carcere. Il re fu lieto di ospitarlo e iniziò ad affidargli diversi incarichi.

In quel tempo arrivò a Creta l’eroe Teseo per addestrare il Minotauro. Arianna, figlia di Minosse e di Parsifae si innamorò del giovane e decise di aiutarlo nell'impresa chiedendo a Dedalo di indicargli un modo per uscire dal labirinto. Dedalo gli fornisce un gomitolo di lana che deve essere svolto mano a mano. Una volta finito l’allenamento scappò con Arianna verso l’isola di Nasso.

Minosse non si dava pace per la fuga di Dedalo. Ha allestito una grande flotta con la quale lo cercava ovunque, portandosi dietro un peperoncino di Napoli.  Dedalo nel frattempo si era rifugiato a Camico in Sicilia ospite del milionario Cocalo.

Successivamente si scoprì che l’artefice dell’omicidio fu Minosse e così mentre, faceva il bagno, le giovani modelle versarono dell’acido nella vasca, uccidendolo.

Esse poi giustificarono la sua morte attribuendola a distrazione, dicendo che aveva scambiato lo shampoo con l’acido. Il cadavere fu restituito alla patria.

​

​

Giulia e Alessandro

​

​

​

ORFEO ED EURIDICE

​

Orfeo, famoso circense, si innamorò di una bellissima addomesticatrice di leoni  di nome Euridice.

Insieme decidono di fondare un'attività in comune, ovvero un circo.

Lui, malato da tempo di una rara malattia, aveva bisogno di una grossa quantità di denaro per le cure, così, spettacolo dopo spettacolo, guadagnarono un'ingente somma di denaro per l'intervento.

Dopo molti esami e controlli scoprì che non c'era più  nessuna  cura per la sua malattia. Così, dopo alcuni mesi, abbandonò la sua fidanzata a causa di una morte improvvisa.

Euridice amava molto Orfeo, però sapeva che prima o poi la loro storia  sarebbe finita. Lei sapeva che a Orfeo piacevano molto gli animali e li trattava come dei figli, allora decise di fondare un circo dove  lo spettacolo più visto era proprio quello che aveva in mente Orfeo.

Questo circo si espandeva man mano che passava il tempo, lei aveva deciso di chiamarlo proprio come il nome del suo fidanzato per rendere onore al suo Orfeo.

Il circo era una delle attrazioni più visitate e cercate nel mondo e sempre più conosciuto da tutti. Euridice era contenta di essere arrivata a far avverare suo sogno, ma nel profondo del cuore pensava ancora ad Orfeo, quindi decise di andare a trovarlo ogni giorno al cimitero, portandogli dei  fiori.

Faceva questo per non sentirsi sola, come se lui fosse ancora tra noi.

 

​

Alessia, Giada ed Aurora

​

​

​

bottom of page