top of page

TESTO BASE

Un cervo, oppresso dalla sete, giunse presso una fonte; mentre beveva, scorse la propria immagine nell’acqua e si rallegrò, vedendo che le sue corna erano così grandi e ramificate. Gli dispiacquero invece le gambe che trovava troppo deboli ed esili.

Stava ancora facendo queste riflessioni quando comparve un leone che cominciò a inseguirlo, ma il cervo nella fuga lo precedeva di un buon tratto. E, finché davanti a lui si estendeva la pianura priva di piante, riusciva a correre più del leone, ma quando poi cominciò una zona selvosa il cervo, a causa delle corna, rimase impigliato fra i rami e, non potendo più correre, fu ghermito dal leone.

Mentre veniva ucciso esclamò: “Sono stato proprio uno sciocco a non avere fiducia in ciò che costituiva la mia salvezza fidandomi invece di ciò che è stato la mia rovina”.

Spesso ci capita nella vita, quando ci troviamo nei pericoli, che diventino nostri salvatori coloro, fra gli amici, che avevano suscitato in noi dei sospetti e si rivelino, invece, traditori quelli che avevano guadagnato la nostra fiducia. 

 

Esopo, Favole

TRAGICO

Un cervo, quasi morto per la sete, giunse presso una fonte assai lontana, mentre beveva come se nel mondo non ci fosse più acqua, scorse la sua immagine nell'acqua sporca e si rattristò, perché sembrava un mostro. Gli fecero schifo le sue gambe che trovava troppo brutte e raggrinzite. Stava ancora facendo queste riflessioni orrende quando comparve un grosso e orrendo leone con il sangue che gli colava dalle grosse fauci piene di saliva. Il leone, vedendolo in difficoltà, si mise a ridere e aspettò che il cervo cadesse agonizzante. Mentre veniva squarciato, il cervo disse senza forze :" Sono stato proprio uno sciocco a non avere fiducia nelle mie gambette." Il leone sentendo questo fece una risata satanica. Il leone dopo che il cervo non parlava più si mangiò la carne sanguinante fino all'osso, lasciando solo la carcassa abbandonata e piena di sangue. Il leone andò via lasciando la carcassa in mezzo al prato e corse verso la savana per trovare altre prede da uccidere.

​

Giada e Giorgia

​

PASSATO REMOTO

Un cervo fu oppresso dalla sete, giunse presso una fonte; bevve e scorse la propria immagine nell'acqua, si rallegrò, vide che le sue corna furono create così grandi e ramificate. Gli dispiacquero invece le gambe che trovò troppo misere e deboli, fece queste riflessioni quando comparve un leone che cominciò ad inseguirlo, ma il cervo nella fuga lo precedette di un buon tratto. E, finché davanti a lui si estendette la pianura priva di piante, rimanette impigliato tra i rami e, fu ghermito dal leone.

Venne ucciso ed esclamò: "Fui proprio uno sciocco e non ebbi fiducia in ciò che costituì la mia salvezza." 

Spesso ci capitò nella vita, quando ci trovammo nei pericoli, che diventarono nostri salvatori quelli che considerammo nemici, invece, traditori quelli che guadagnarono ingiustamente la nostra fiducia.

​

Giada e Giorgia

PRESENTE

Un cervo, oppresso dalla sete, giunge presso una fonte; mentre beve, scorge la propria immagine nell'acqua e si rallegra, vede che le sue corna sono così grandi e ramificate. Gli dispiaciono invece le gambe che trova troppo deboli ed esili.

Fa ancora queste riflessioni quando compare un leone che comincia a inseguirlo, ma il cervo nella fuga lo precede di buon tratto. E, finché davanti a lui si estende la pianura priva di piante, riesce a correre più del leone, ma quando poi comincia una zona selvosa il cervo, a causa delle corna, si impiglia fra i rami, non può più correre e viene catturato. 

Mentre viene ucciso, urla:" Sono proprio uno sciocco a non avere fiducia in ciò che costituisce la mia salvezza, fidandomi invece di ciò che è la mia rovina."

Spesso ci capita nella vita, quando ci troviamo nei pericoli, che diventano nostri salvatori coloro, fra gli amici, che suscitano in noi dei sospetti e si rivelano, invece, traditori quelli che guadagnano la nostra fiducia.

​

Pierpaolo e Alessia

INGLESE MACCHERONICO

One cerv, oppress by the set, go to one font; when he bevev, scors his picture into the water and si happò, lookando that his corns was così big and ramificate. Gli sorravano invec the legs that find too much debol and esil. 

He did ancor this riflection when apparv one lion that cominc a followarlo, but the cerv was a lot distante from the lion. And, finché, the pianur without the plants si estendev in front of him, he riusciv to run more than the lion, but when the zone selvos start the cerv, because of the corns, he rimase impigliate between the rams and because he can't  runnere anymore, he was ghermit from the lion.

When he die, he say: "I was propr one sciocc to not have fiduc in what that costituiv my safe, fidandom in what that was my rovin."

Often ci capita into the life, when we are into the pericols that become our salvators colors, between friends, that had suscitate in us some suspects and si rivelins, for real, traditors that people that had guadagnate our fiduc.

​

Pierpaolo e Alessia

bottom of page